Ritenuta nell’antichità una delle tre arti sceniche insieme a teatro e musica, la danza è una disciplina che riesce ad esprimere sensazioni ed emozioni che non possono essere descritte a parole. Ad appassionarsi di danza. fin da bambina. è Valentina Boccanfuso, classe 1985, ballerina ed insegnante alla scuola Isola Danza di Capri. Aveva 5 anni quando ha mosso i primi passi nella danza e da allora non ha mai smesso. Si è immersa in questo mondo fatto di eleganza e stile, ma nel contempo di sacrificio e sudore, pazienza e costanza.
Quali emozioni si scatenano durante un’esibizione?
“Tantissime e tutte insieme. Sarà questo il motivo per cui non riesco a smettere. Salendo su un palco sento un’esplosione di sensazioni. Sono incredibilmente felice, perchè ballando riesco a buttare fuori tutto quello che ho dentro. Non è solo il movimento del corpo ma da artista riesco a far emergere tutta la mia creatività, sperimentando cose nuove condividendole con gli altri”.
Con tanta determinazione, ha conseguito il diploma all’accademia di danza a Parma.
“A diciotto anni, appena finito il liceo, colsi l’occasione partecipando per un provino alla scuola professionale di musical. In quel contesto si è alimentata ancor di più la passione per la danza scoprendo altre discipline a me sconosciute fino a quel momento, tipo il flamenco, il tip-tap, diventando la materia principale che attualmente insegno a scuola.”
C’è una ballerina da cui hai preso ispirazione?
“Potrei citarne diverse, ma fra tutte quella che scelgo è Svetlana Jur’evna Zacharova, ballerina di danza classica. E’ il mio mito, la seguo tantissimo”.
Come si trasmette la passione per il ballo alle giovani allieve?
“La trasmetto tirando fuori tutto quello che ho dentro, specialmente con i bambini perchè lo sentono, lo percepiscono. Non potrei insegnare qualcosa che non mi piace, qualcosa che non nasce dal cuore. Mi lusinga insegnare alle giovani allieve, vederle crescere e perfezionarsi. I progressi si notano giorno dopo giorno e rivedo in loro i miei inizi ed è emozionante”.
Come tutti gli anni, alla fine c’è il saggio, cosa è andato in scena quest’anno?
“Ogni disciplina ha portato un tema, per quanto riguarda me ho coreografato il tip-tap, dissociandolo dallo stile anni ’30/40, e, quest’anno ho scelto Napoli, un omaggio alla città, trasformando il musical di Scugnizzi con il tap. Mi piace sperimentare, una novità inedita che non ho mai visto fino ad ora. I bambini, esibendosi su un palco, realizzano un sogno, perchè il frutto del lavoro di un anno si concretizza con il saggio finale ”.
Tra l’altro è anche insegnante di Zumba.
“La zumba è un programma unico nel suo genere, una cosa in più che insegno a persone adulte. Un mix di danza e fitness brucia calorie, ispirato ai ritmi latino americani. Non bisogna avere attitudini fisiche specifiche per praticarlo, basta seguire il ritmo della musica ed abbandonarsi muovendo tutto il corpo divertendosi”.
Qual e la tua Capri?
“Mi sarebbe piaciuto vivere la Capri di un tempo, quella che hanno vissuto i miei genitori. Sono un’indomabile sognatrice, e i loro racconti mi fanno immaginare una Capri da favola. Per quanto concerne la mia vita professionale, spero di dare un contributo a migliorarla e sperando che si faccia sempre il meglio. Le discipline come la danza, faticano un pò a farsi spazio, e spero che si intensifichino sempre di più. Sarebbe meraviglioso avere a disposizione un teatro dove far crescere i ragazzi dando un senso ai loro sforzi e facendoli esprimere”.
Da caprese c’è un posto a cui sei legata?
“Il faro di punta carena, non tanto per posto in sè e per sè, ma il tramonto è uno spettacolo che non ha eguali. Abitando invece a via Tuoro, posso apprezzarne il silenzio e ritrovarmi in momenti di riflessione”.
Come vedi il tuo futuro?
“Il mio sogno con la danza si è già concretizzato, ho scelto di fare questo e voglio continuare a farlo. Ballare è la mia vita, e trasmetterlo è come una missione, soprattutto quando sono bambine devono credere nei loro sogni e non smettere mai”.
Considered in ancient times to be one of the three performing arts together with theater and music, dancing is a discipline that allows to express sensations and feeling that cannot be described with words. Someone who fell in love with dancing ever since she was a little girl is Valentina Boccanfuso, class 1985, dancer and teacher at the Isola Danza school of Capri. She was five years old when she moved her first steps in the world of dancing, and from that moment she never stopped. She plunged into this world made of elegance and style, but at the same time sacrifice and sweat, patience and commitment.
What do you feel during a performance?
“So many feelings and all of them together. This might be the reason I cannot stop. When I get on the stage, I experience an explosion of feelings. I’m incredibly happy, because when I dance, I can express everything I have inside. It is not simply the body movement, as an artist I can bring out all my creativity, experiment new things and share them with others”.
Thanks to your strong determination, you graduated from the dance academy of Parma.
“At eighteen, right after finishing high school, I took the chance enrolling for an audition at the professional school of musical. In that context my love for dance grew even more, discovering new disciplines that were yet unknown to me, such as flamenco and tip-tap, becoming the main subject I teach at school”.
Is there a dancer you are inspired by?
“I could name so many but, of all, the one I choose is Svetlana Jur’evna Zacharova, a classical dancer. She’s my idol, I’m a huge follower”.
How do you convey your love for dancing to the young students?
“I do it by expressing everything I got inside, especially with children, because they feel, perceive it. I could never teach something I don’t like, something that is not born from the heart. I’m honored to teach these young students, see them growing up and improving. Their progress can be observed day after day. In them I see my beginnings, and it’s so moving”
Like every year, you prepared a final recital, what went on stage this year?
“Every discipline has prepared a theme, and I choreographed tip-tap, separating it from the 30s/40s style. For this year I chose Naples, an homage to the city, mixing the musical Scugnizzi with tap. I love experimenting, an innovation I’ve never seen before. The children, dancing on a stage, realize a dream, because the results of a year’s work materialize in the final recital”.
You are also a Zumba teacher.
“Zumba is unique in its genre, an extra subject I teach to adults. A mix of dancing and fitness that burns calories, inspired by the Latin-American rhythms. You don’t need physical fitness to follow the rhythm and have fun moving the whole body”.
Which is your Capri?
“I would have loved living in the Capri of long ago, the Capri my parents lived. I’m an uncontrollable dreamer, and their tales make me imagine a fabulous Capri. Regarding my professional life, I hope I can contribute and improve Capri, always hoping to do my best. Disciplines such as dancing struggle a bit more to emerge, and I hope they spread more and more. It would be wonderful having a theater where we can teach, giving the students a meaning to their efforts and making them experiment new things”.
As a Caprese, is there a place you’re particularly attached to?
“The lighthouse of Punta Carena, not for the place itself, but for the beautiful sunset, which has no equals. Also, living in via Tuoro, I can appreciate the silence that allows me some moments of reflection”.
How do you see your future?
“My dream of dancing has already become a reality, I chose to do this, and I want to keep doing it. Dancing is my life, and expressing it is like a mission. These little girls must believe in their dreams and never give up”.
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